10 maggio 2013

Venerdì del Libro - Il libraio di Kabul di Seierstad Åsne

Il Libraio di Kabul è un bel libro scritto da una giornalista sul campo, che ha realmente vissuto con la famiglia protagonista di questo romanzo.
L'autrice è una giovane inviata norvegese che entra a Kabul al seguito delle truppe alleate e Sultan Khan è una delle prime persone che incontra. Il libraio è stato incarcerato per due volte in nome della libertà intellettuale e della dignità del suo paese.
Asne viene accolta in casa Khan e diventa per circa un anno "la figlia bionda" del libraio.
Ci racconta storie di libri salvati e squarci di vita quotidiana in Afghanistan attraverso amori proibiti, matrimoni combinati, crimini, punizioni, ma anche solidarietà e legami fortissimi.
Da testimone ci descrive la vita quotidiana di un nutrito gruppo di persone, comandate senza possibilità di appello dal capofamiglia Sultan. Ogni capitolo è dedicato ad un componente della famiglia, ci racconta la sua storia, descrive i suoi sogni ed i rapporti con gli altri parenti. Tutto questo sempre e solo descrivendo, senza lasciar trasparire, se non velatamente, la sua opinione.
Sta a noi trarre le conclusioni e spesso arrabbiarci o stupirci per determinate dinamiche familiari, per la condizione della donna o per il trattamento riservato ai bambini.
A parte le vicende politiche che vengono narrate, rimangono impressi gli usi che ci sono nell'interazione e nei ruoli svolti dai due sessi in ambito casalingo.
La lettura di questa storia mi ha fatto meditare e riflettere sia sul significato di libertà, che cambia molto da posto a posto, da Paese a Paese, da persona a persona.
Ma soprattutto mi ha fatto pensare alla situazione della donna.
Sembrerà retorico ma per noi occidentali la parola libertà ha un'accezione completamente diversa rispetto a quella che hanno per esempio in Afghanistan.
E' un romanzo che si legge con fluidità, un bell'affresco di vita reale dell'Afghanistan del ventunesimo secolo.


La copertina del libro

L'autrice, "la figlia bionda" del libraio

 

3 commenti:

  1. Ho letto questo libro qualche tempo fa, anche a me è piaciuto. Impossibile per una donna occidentale non rimanere un po' infastidita da certe situazioni :-(

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  2. E' importante che ci sia chi scrive libri così, affreschi di vita reale (come lo hai detto tu)...è un ottimo modo per formare le coscienze e far riflettere, ampliando i propri orizzonti e confrontandosi con altre civiltà.
    Mi segno il titolo, grazie!

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  3. Non l'ho letto ma conosco di fama questo libro. Ho letto diverse recensioni in merito e ce l'ho già nella mia lista d'attesa. Prima o poi arriverà anche tra le mie mani...

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