30 aprile 2013

Al mio cucciolo .....


.... e a tutta la strada che percorreremo insieme!!!!
ti voglio un bene dell'anima e mi fai sciogliere ogni volta che mi abbracci e quando mi guardi con quei tuoi profondi occhioni blu e mi sussurri con la tua voce stentata da duenne ..... "MAMMA SAI CHE SEI BELLA?"
In quei momenti mi rendo davvero conto che ho tutto quello che posso desiderare.
Sei una fonte inesauribile di gioia e di amore

19 aprile 2013

Il Venerdì del Libro - La cattedrale del Mare di Ildefonso Falcones

Il buio Medioevo inizia ad acquistare una luce insperata ed inattesa.
Tra profonde ingiustizie sociali, il flagello della peste, le folli dottrine dell’Inquisizione, le guerre, la povertà diffusa, si sviluppa un flebile germoglio di speranza e di libertà. La povera gente sembra riscattarsi costruendo con le proprie mani la cattedrale di Santa Maria del Mar a Barcellona e trovando ispirazione dalla devozione mistica alla Vergine Maria...
La vita di Arnau ripercorre, passo dopo passo, la costruzione della cattedrale del popolo, la chiesa di Santa Maria del Mar in una Barcellona in pieno fermento. Una città che ridà una flebile speranza ai poveri servi della gleba che arrivano fuggiaschi e disperati dalle campagne dove subiscono ogni genere di sopruso da parte dei nobili. Arnau vi giunge in questo modo, ancora piccolo e affamato, con il padre Bernat fuggito dal signorotto che gli ha rovinato la famiglia. Con un periodo di lavoro, infatti, la città promette ai servi della gleba di acquistare quella libertà che sembra un sogno irrealizzabile. Barcellona ridà la vita, ridà la libertà, ridà la speranza alla povera gente che dell’oscuro Medioevo sembra rivedere la luce.
Quella luce che ancor oggi si vive nella città catalana, la luce del mare, la luce che si diffonde nella cattedrale del popolo.
Arnau contribuisce fin da piccolo all’esecuzione della grande chiesa trasportando pietre più grandi e pesanti di lui. Attraversa le incredibili insidie del periodo e della città. La fame, i soprusi della nobiltà, le crudeli ed ingiustificate azioni dell’Inquisizione, le guerre, gli attacchi nemici. Perde il padre, instancabile lavoratore che gli ha donato uno sconfinato amore e la vita stessa. Conosce Joan un bambino della sua età che accoglie come un fratello in nome della loro unica speranza: la devozione per la Vergine Maria. Conosce le passioni travolgenti, l’amore sincero della moglie, l’odio della seconda moglie imposta dal re ed infine il vero amore per Mar molto più giovane di lui.

Un grande romanzo storico ambientato nel XIV secolo in una delle più belle città d’Europa che viene descritta nei minimi dettagli, tanto che sembra di percorrerla in lungo ed in largo sui lastricati di pietra, sembra di affacciarsi sulle piazze popolate da povera gente, nei mercati, nei quartieri dove si mescolano razze e religioni così diverse come quella cristiana, quella ebraica e quella musulmana.
Il flagello per antonomasia del Medioevo, la peste, si porta via intere famiglie. L’odio dei cristiani per gli ebrei mette in evidenza quelle tragedie che si ripeteranno in maniera ancor più violenta nel corso della storia. Arnau incarna la libertà ed infatti diventa prima un ottimo soldato, poi un ricco commerciante prima di conoscere la persecuzione dell’Inquisizione dalla quale si salva solo per l’amore di Mar e dello schiavo Guillem.
Perde tutte le sue ricchezze ma riacquista gli affetti più cari e la libertà. Un raggio di sole irraggia il pavimento della grande cattedrale e la colonna in pietra vicina ad Arnau. L’uomo guarda la colonna e pensa alla giovinezza e a quante pietre ha trasportato sulla schiena fino a sanguinare, poi si gira e guarda il volto del figlio sorridere. Riguarda la statua di Maria e ne trae speranza per le generazioni future...

10 aprile 2013

Il Venerdì del Libro - La donna in bianco di Wilkie Collins

Siete pronti ad una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama de "La donna in bianco"?
Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista "All the Year Round", suscitando uno straordinario interesse nel pubblico che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi e facendo guadagnare al suo autore l'attributo di "padre del poliziesco moderno".“La donna in bianco” è una storia dai contorni misteriosi e drammatici che consiglio agli amanti dei classiciLa vicenda narra di Walter Hartrigh, un giovane maestro di disegno che ottiene un incarico come insegnante presso una nobile famiglia di Londra, i Fairlie, composti dal padrone di casa il signor Frederick Fairlie, sua nipote Laura e la sorellastra Marian che diventeranno sue alunne.
Durante il viaggio viene fermato da una misteriosa donna vestita di bianco…
La ragazza, pallida e spaventata gli chiede delle informazioni per arrivare a Londra, e il giovane allarmato dall’apparizione e dal suo stato emotivo, cerca di aiutarla accompagnandola per un pezzo di strada.
Durante il tragitto scopre alcuni particolari della sua vita, il suo odio verso un baronetto di cui non vuol svelare il nome e l’affezione verso una gentildonna che l’ha presa sotto la sua protezione da bambina, la Signora Fairlie, morta da anni ma di cui serba un dolcissimo ricordo.Walter gli paga una carrozza ma mentre si allontana scorge due uomini che la stanno inseguendo perché è scappata da un manicomio.
Turbato dall’episodio, il giovane arriva in ritardo alla tenuta e deve aspettare l’indomani per incontrare i membri della famiglia.
La prima ad accoglierlo è Marian Halcombe, una delle sue allieve, che compensa la mancanza di beltà con una mente acuta e una lingua tagliente. Marian lo tratta con grande familiarità presentandosi come la sorellastra povera e brutta di Laura Fairlie, l’erede di famiglia che oltre alla ricchezza possiede un grande fascino e una innata dolcezza verso tutti, ma nonostante le differenze fisiche e sociali, le due sorelle sono legatissime tra loro.
Walter le racconta l’incontro con la donna in bianco e il suo affetto verso la defunta signora Fairlie (madre delle due sorelle) e Marian incuriosita gli promette di fare delle ricerche tra le lettere della madre.
Dopo un breve dialogo con il padrone di casa, il filantropo sig. Fairlie, Walter incontra la seconda allieva, la bellissima Laura che lo affascina con i suoi modi gentili e delicati ma l’incontro con la ragazza gli lascia una strana impressione. Il suo volto gli ricorda qualcuno e lo scoprirà grazie alle lettere della signora Fairlie che in una corrispondenza con il marito gli racconta di una bambina, Anne Catherick che ha preso sotto la sua ala protettrice per la straordinaria somiglianza con la sua dolce figlia, Laura. Per Walter questa rivelazione è uno shock perché in effetti le due ragazze si assomigliano moltissimo ma una è pallida e malata, l’altra è piena di vita.
Ma dimenticata la donna in bianco, con il passare dei giorni i sentimenti dei due giovani si trasformano da semplice amicizia a legame profondo, ma Marian confida al giovane che la sorella è promessa sposa ad un baronetto, Sir Percy Glide, non per amore ma per dovere verso il padre che li ha promessi prima di morire.
Anche la misteriosa Anne Catherick aveva dei legami con un baronetto, sarà la stessa persona? E cosa succederà ai due giovani?
Non vado oltre con la trama ma questa storia così affascinante e avvincente mi ha davvero conquistata. Non mi stupisce il suo grande successo (uscirono persino dei capi d’abbigliamento con la scritta “donna in bianco”).
La carta vincente di questa storia è “l’attesa”, quella apprensione che ti porta a pensare: ma cosa succederà tra qualche pagina? Chi morirà? Tra l’altro riesco ad immedesimarmi in quei poveri lettori che hanno dovuto aspettare un anno per scoprire la verità e svelare il mistero della donna in bianco.
La vicenda viene narrata da vari personaggi come testimoni in un processo, infatti ogni protagonista racconta la sua storia attraverso una raccolta di scritti (lettere, diari o confessioni).
L’ambientazione è molto curata, mi sono piaciute le descrizioni della tenuta Fairlie tanto viva e ricca al contrario della dimora di Sir Glide, sinistra e inquietante come il suo padrone.
I personaggi sono trattati con cura, descrivendo i protagonisti nei minimi particolari, visivi e psicologici.
Ho notato che nella storia ricorre spesso il tema del doppio, personalità opposte al confronto come Laura con Anne, Walter con Sir Percy e soprattutto Marian con il Conte Fosco, il marito della zia di Laura, un nobile italiano che trama alle spalle dei protagonisti con atteggiamenti ambigui e subdoli. L'autore lo descrive come un uomo anziano di grande mole ma agile come un ragazzino, sensibile verso gli animali ma diabolico verso i suoi nemici, talmente affascinante da incantare tutti quelli che incontra. E' il villain perfetto e la lotta psicologica con la coraggiosa Marian sono le pagine più interessanti del romanzo, una sorta di attrazione/repulsione tra i due e secondo me sono i personaggi più riusciti della storia.
Questo romanzo mi è stato regalato da un’amica e alla vista delle 700 e più pagine che lo compongono ero rimasta un po’ bloccata ma ora sono molto contenta di averlo letto.

5 aprile 2013

Il Venerdì del Libro - Il tempo che vorrei di Fabio Volo

"Amo mio padre. Lo amo con tutto me stesso. Amo quest’uomo quest’ uomo che quando ero piccolo non sapeva mai quanti anni avevo. Amo quest’uomo che ancora oggi non riesce ad abbracciarmi a dirmi "Ti voglio bene". In questo siamo uguali. Ho imparato da lui. Neanche io riesco a farlo". Fabio Volo, da "Il tempo che vorrei".
Recensire un libro di Fabio Volo è meno semplice di quanto possa sembrare, essendo uno degli autori italiani più discussi degli ultimi anni. Tuttavia la maggior parte di coloro che ne hanno letto l’intera bibliografia sembra essere concorde nel ritenere Il tempo che vorrei l’opera che ne segna la maturità professionale.
L’evoluzione rispetto alle opere precedenti si denota già dall’argomento trattato che non è più soltanto il rapporto di coppia, bensì anche il rapporto padre- figlio.

Gli argomenti narrati in realtà sono molteplici, questo perché nel descrivere la vita di qualcuno non si possono isolarne i singoli componenti. Ecco dunque che anche la vita lavorativa del protagonista è strettamente correlata a quella affettiva e per questo costituisce parte integrante del romanzo.
Leit motiv é senza dubbio il rimpianto.
Lorenzo, il protagonista, è infatti un uomo di circa quarant’anni che si trova a fare i conti con il proprio passato. Mette a fuoco quella che è stata la sua esperienza fino a quel giorno e capisce di voler provare a recuperare i due amori che più l’hanno messo in difficoltà: quello con il padre, che a causa delle difficoltà economiche e di un carattere introverso, è stato poco presente e quello con la sua ex compagna, che se n'è andata e sta per sposarsi con un altro.
Da questa presa di coscienza parte il viaggio di Lorenzo alla ricerca di tutti i momenti persi, del tempo sprecato e delle occasioni mancate. Si tratta di un viaggio introspettivo che lo porterà a conoscere meglio se stesso e a comprendere le ragioni ed i comportamenti di chi gli è accanto. Sarà quindi un percorso di grande crescita volto a non ripetere gli stessi errori del passato.
Secondo alcuni questo romanzo presenta diversi aspetti autobiografici. Quel che è certo e palpabile anche per chi non conosce la vita dell’autore è il suo stile molto genuino. Fabio Volo è infatti estremamente abile nel descrivere la quotidianità in modo autentico, sincero quasi spassionato.
L’insieme di questi fattori e la tipologie di storie narrate fanno sì che il lettore si possa facilmente riconoscere, almeno in parte, nei personaggi. Leggendo questo romanzo in particolare ci si stupisce di quanto la vita di Lorenzo a tratti sia sovrapponibile con la nostra.
Il ritmo della narrazione è certamente molto scorrevole e coinvolgente. Si alternano sapientemente momenti di commozione e malinconia con aspetti di grande leggerezza e ironia, proprio come accade a ciascuno di noi quando ci si guarda indietro e come in un libro, si ripercorre la propria vita.