22 giugno 2012

Il venerdì del libro - "Ci si mette una vita" di Federico Russo

Federico Russo, trentenne fiorentino, ex conduttore televisivo per Mtv e attualmente voce di Radio Deejay, entra nel mondo della letteratura dalla porta principale, con il suo Ci si mette una vita, romanzo semi autobiografico sulla forza dell'amicizia.
Quattro amici d'infanzia si ritrovano a Firenze dopo che uno di loro rischia di rimanere paralizzato in seguito ad un brutto incidente. Le loro sono storie di trentenni come ne abbiamo sentite a migliaia: un lavoro lontano da casa -qualcuno anche dall'Italia -, le donne che ci sono e non ci sono, e la tentazione di non crescere mai. Rubens, Carlo, Pico e Gazza sono i protagonisti di questa vicenda che, purtroppo, trae spunto dal grave incidente realmente subìto qualche anno fa da Matteo, carissimo amico di Russo. Rubens, narratore e protagonista del romanzo, lavora a Milano per un giornale sportivo, ed è pronto per partire - suo malgrado - per la Germania, dove dovrà seguire le partite dei Mondiali di calcio. È riluttante anche perché allontanarsi da Milano significa allontanarsi da Anita, sua ex fidanzata a cui non riesce a smettere di pensare, anche se lei l'ha lasciato ormai da mesi e sta già frequentando un altro.
Ma, durante una cena di lavoro in cui si sarebbero dovuti definire i dettagli della trasferta, una chiamata di Valeria - la ragazza di Carlo - ridefinisce tutte le priorità di Rubens. "D'un tratto il giornale, il contegno reverenziale davanti al capo e Berlino scivolarono via come acqua fresca", e davanti alla scampata tragedia di Carlo, vivo per miracolo, non c'è altro da fare se non saltare sul primo treno e tornare a casa. Rubens sa, senza nessuna esitazione, che anche Gazza e Pico hanno avuto lo stesso impulso, e infatti i tre si ritrovano al Centro traumatologico di Firenze, per confortarsi a vicenda e soprattutto stare accanto a Carlo durante i lunghi mesi di convalescenza.
In una sorta di nostalgico ritorno al passato, tornano quindi Monica Vitti - immortale Vespa arancione di Rubens - e le chiacchierate con gli amici di sempre sulle panchine di piazza della Vittoria, dove tra una birra e l'altra si finisce per tirare l'alba senza accorgersene. Ma ecco che, di pari passo con il recupero di Carlo, nel Centro traumatologico vediamo nascere una bizzarra comunità: ad accompagnare i quattro amici c'è Susanna, attraente e simpatica infermiera che li prende in simpatia, un cinese che si lagna costantemente e non sa una parola di italiano, Cecco, un coatto romano che suona in un improbabile gruppo ska, Adrian e Zibi, due ragazzi dell'Est, e una loquace e devota signora peruviana. I quattro amici, in questa momentanea sospensione dalla frenesia della loro quotidianità, si rendono conto che è l'amicizia l'unica cosa per cui vale la pena vivere, e che hanno sbagliato a dedicare totalmente le loro esistenze al lavoro e allo stress della vita metropolitana. Ancora una volta all'unisono, Rubens, Pico e Gazza decidono quindi senza troppi rimpianti di prolungare la permanenza a Firenze accanto a Carlo, e durante quella lunga estate hanno finalmente modo di fare i conti con le loro mancanze e le loro grandezze. Che sia finalmente arrivato il momento di crescere?
Ci si mette una vita è un libro scorrevole e ben scritto, immediato e pieno di riferimenti musicali - tanto per ricordarci che a scrivere è un deejay ed ex conduttore di Mtv -, che pur raccontando una storia dai contorni drammatici non scade mai nel sentimentalismo. Appena avvertiamo la sensazione di scivolare nella malinconia ecco una battuta a smorzare la tensione. Appena sentiamo avvicinarsi il momento del crollo emotivo ecco che Russo riporta la vicenda in carreggiata evitando di far scattare forzosamente un meccanismo di pietas che ci avvicini ai personaggi.

1 giugno 2012

Alla Première Dame piacciono le scarpe

Sorpresa: Valerie Trierweiler, nuova Première Dame francese, la giornalista “impegnata” che sembrava distratta sul fronte dell’estetica, ci spiazza già alla prima uscita ufficiale americana. E per incontrare la glamour Michelle Obama e le altre più caserecce First Lady si veste sobria ma aggiunge una scarpina munita di platform e tacco 12 che non avevamo mai visto indosso neppure alla Carla Bruni dei tempi migliori. Carlà si preoccupava di non sovrastare sul povero Sarkò e aveva adottato tacchettini e ballerine, Valerie a quanto pare si preoccupa meno del suo – altrettanto diversamente alto – François .